IL LAVORATORE CHE SOTTRAE DATI AZIENDALI PUO’ ESSERE LICENZIATO.

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La Corte di Cassazione ha chiarito che il lavoratore che sottrae documenti aziendali contenenti dati sensibili può essere licenziato per giusta causa.

È legittimo il licenziamento per giusta causa di un lavoratore che abbia sottratto documenti aziendali contenenti informazioni ‘sensibili’ relative all’esercizio dell’attività d’impresa (c.d. ‘know-how‘) per avvalersene eventualmente in un’epoca successiva (Corte di Cassazione, ordinanza 27 gennaio 2022, n. 2402).

Secondo la Suprema Corte, non conta che i dati non fossero protetti da password o se essi siano o meno divulgati a terzi, in quanto, ai fini della legittimità del provvedimento di licenziamento, conta soltanto la provenienza aziendale dei dati, non essendo addirittura necessario che il lavoratore ne tragga utilità.

In questo caso, infatti, la condotta del lavoratore si ritiene idonea ad interrompere irrimediabilmente il rapporto di fiducia che lo lega all’azienda, così rendendo legittimo il licenziamento per giusta causa adottato dal datore di lavoro.


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